E’ sufficiente non usare l’immobile per essere esenti dal pagamento? La risposta è da ricercare nella distinzione tra casa disabitata e casa inutilizzabile. Continua a leggere l’articolo, per scoprire tutti i dettagli.
Quando una casa è inutilizzata, ma abitabile la Tari è una tassa dovuta. Si tratta, infatti, di un obbligo per chi detiene locali o aree scoperte suscettibili a produrre rifiuti.
In altri termini, il pagamento della Tari non presuppone che si producano necessariamente rifiuti, ma la possibilità di produrne se l’immobile è adoperato. Una casa disabitata, ma utilizzabile è suscettibile a produrre rifiuti ed è soggetta al pagamento della Tari.
In quali casi non si paga la Tari quando una casa è disabitata?
Un immobile può essere esentato dal pagamento della Tari solo in alcuni casi:
- quando non sono allacciate le forniture di acqua, luce e gas;
- non sia arredata con mobili che la rendano abitabile (letto, tavolo, sedie, etc.);
- quando risulta inagibile (senza collegamento alla rete fognaria, idrica, elettrica);
- quando chi l’acquista o lo eredita deve ristrutturarlo ed è privo di allacci;
- quando è pericolante o considerato un rudere.
Affinché non sia obbligatorio pagare la tassa dei rifiuti devono quindi mancare i mobili essenziali per vivere e che tutti e tre i contatori delle utenze domestiche devono essere staccati.
Se mancano gli arredi, ma almeno un’utenza risulta attiva, il pagamento della Tari diventa obbligatorio.
Pagamento Tari
Il versamento della Tari è in autoliquidazione. Il cittadino è tenuto al versamento di quanto dovuto, alle scadenze previste, anche se non ha ricevuto l’avviso di pagamento.
Per il calcolo di quanto dovuto è possibile utilizzare il simulatore di calcolo messo a disposizione dall’Ente preposto alla riscossione.
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