- Cos'è il capitale circolante?
- Perché incide sul rating bancario?
- Esempio pratico: due aziende, stesso fatturato
- Come migliorare il capitale circolante (e il rating)
- Monitora gli indicatori chiave
- Altri fattori che migliorano il tuo profilo creditizio
- Conclusioni: la liquidità non è solo “quanto hai in cassa”
Cos'è il capitale circolante?
Il capitale circolante netto (o working capital) è la differenza tra attività correnti e passività correnti. In parole semplici: è ciò che rimane a disposizione dell’azienda per gestire le attività quotidiane, dopo aver coperto i debiti a breve termine.
Formula base:
Capitale Circolante Netto = Attività correnti – Passività correnti
Comprende:
- Crediti verso clienti
- Rimanenze di magazzino
- Disponibilità liquide
- Debiti verso fornitori
- Ratei e risconti a breve termine
Una buona gestione del capitale circolante significa che l’azienda riesce a incassare prima di dover pagare, mantenendo in equilibrio entrate e uscite.
Perché incide sul rating bancario?
Le banche, quando valutano una richiesta di finanziamento, non guardano solo ai bilanci. Analizzano i flussi, la capacità di generare cassa, la gestione del ciclo operativo. Un’azienda che ha molti crediti in sospeso, magazzini gonfi e pagamenti a breve da onorare, viene percepita come a rischio.
Il rating bancario viene influenzato da:
- Rotazione dei crediti → quanti giorni impieghi a incassare?
- Rotazione dei debiti → riesci a pagare puntualmente?
- Rotazione delle scorte → quanto capitale è bloccato in magazzino?
Più il tuo capitale circolante è inefficiente, più la banca ti percepisce fragile e potrebbe:
- concederti meno credito
- chiedere più garanzie
- applicare tassi d’interesse più alti
Esempio pratico: due aziende, stesso fatturato
Azienda A
- Incassa in 90 giorni
- Paga i fornitori in 30 giorni
- Magazzino fermo 90 giorni
Azienda B
- Incassa in 45 giorni
- Paga in 60 giorni
- Magazzino 30 giorni
Entrambe fatturano 4 milioni l’anno. Ma l’Azienda B ha più cassa disponibile, un capitale circolante più efficiente e un profilo più sicuro agli occhi della banca.
Come migliorare il capitale circolante (e il rating)
- Riduci i tempi di incasso
- Offri sconti per pagamento anticipato
- Usa strumenti di sollecito digitali
- Valuta il factoring per anticipare i crediti
- Ottimizza i tempi di pagamento
- Rinegozia i termini con i fornitori
- Centralizza i pagamenti per gestirli strategicamente
- Alleggerisci il magazzino
- Applica logiche “just in time”
- Riduci gli stock obsoleti
- Adopera strumenti di analisi della rotazione delle scorte
Monitora gli indicatori chiave
- DSO (Days Sales Outstanding): giorni medi per incassare
- DPO (Days Payable Outstanding): giorni medi per pagare
- DIO (Days Inventory Outstanding): giorni medi in magazzino
Aggiorna i tuoi bilanci regolarmente: il bilancio è lo specchio del tuo rating: se i dati sono aggiornati e veritieri, ispirano fiducia alle banche.
Altri fattori che migliorano il tuo profilo creditizio
- Presentazione chiara dei piani di sviluppo
- Business plan credibili
- Conti correnti ordinati, con movimenti regolari
- Banca di fiducia con cui avere rapporti costanti
- Fido ben gestito, senza sconfinamenti
Conclusioni: la liquidità non è solo “quanto hai in cassa”
Il segreto per ottenere credito non è solo avere soldi, ma dimostrare di saperli gestire.
Una gestione virtuosa del capitale circolante fa crescere la tua credibilità, migliora il tuo rating bancario e ti apre le porte della liquidità.
Perché la vera leva finanziaria non è la fortuna, ma l’organizzazione.
Nel mondo delle imprese, la parola “liquidità” è sinonimo di sopravvivenza. Ma da dove nasce realmente la capacità di un’azienda di ottenere finanziamenti? Spesso si guarda al fatturato, al margine operativo, alla crescita. Eppure, a fare davvero la differenza per il rating bancario e, quindi, per l’accesso al credito, sono due fattori ben più operativi e, troppe volte, sottovalutati: il capitale circolante netto e la sua gestione.
Cosa si intende per capitale circolante?
Il capitale circolante netto (o working capital) è la differenza tra attività correnti e passività correnti. In parole semplici: è ciò che rimane a disposizione dell’azienda per gestire le attività quotidiane, dopo aver coperto i debiti a breve termine.
- Formula base:
Capitale Circolante Netto = Attività correnti – Passività correnti
- Comprende:
- Crediti verso clienti
- Rimanenze di magazzino
- Disponibilità liquide
- Debiti verso fornitori
- Ratei e risconti a breve termine
Una buona gestione del capitale circolante significa che l’azienda riesce a incassare prima di dover pagare, mantenendo in equilibrio entrate e uscite.
Perché incide sul rating bancario?
Le banche, quando valutano una richiesta di finanziamento, non guardano solo ai bilanci. Analizzano i flussi, la capacità di generare cassa, la gestione del ciclo operativo. Un’azienda che ha molti crediti in sospeso, magazzini gonfi e pagamenti a breve da onorare, viene percepita come a rischio.
Il rating bancario viene influenzato da:
- Rotazione dei crediti → quanti giorni impieghi a incassare?
- Rotazione dei debiti → riesci a pagare puntualmente?
- Rotazione delle scorte → quanto capitale è bloccato in magazzino?
Più il tuo capitale circolante è inefficiente, più la banca ti percepisce fragile e potrebbe:
- concederti meno credito
- chiedere più garanzie
- applicare tassi d’interesse più alti
Esempio pratico: due aziende, stesso fatturato
Azienda A Azienda B
Incassa in 90 giorni Incassa in 45 giorni
Paga i fornitori in 30 giorni Paga in 60 giorni
Magazzino fermo 90 giorni Magazzino 30 giorni
Entrambe fatturano 4 milioni l’anno. Ma l’Azienda B ha più cassa disponibile, un capitale circolante più efficiente e un profilo più sicuro agli occhi della banca.
Come migliorare il capitale circolante (e il rating)
- Riduci i tempi di incasso
- Offri sconti per pagamento anticipato
- Usa strumenti di sollecito digitali
- Valuta il factoring per anticipare i crediti
- Ottimizza i tempi di pagamento
- Rinegozia i termini con i fornitori
- Centralizza i pagamenti per gestirli strategicamente
- Alleggerisci il magazzino
- Applica logiche “just in time”
- Riduci gli stock obsoleti
- Adopera strumenti di analisi della rotazione delle scorte
- Monitora gli indicatori chiave
- DSO (Days Sales Outstanding): giorni medi per incassare
- DPO (Days Payable Outstanding): giorni medi per pagare
- DIO (Days Inventory Outstanding): giorni medi in magazzino
- Aggiorna i tuoi bilanci regolarmente
- l bilancio è lo specchio del tuo rating: se i dati sono aggiornati e veritieri, ispirano fiducia alle banche
Altri fattori che migliorano il tuo profilo creditizio
- Presentazione chiara dei piani di sviluppo
- Business plan credibili
- Conti correnti ordinati, con movimenti regolari
- Banca di fiducia con cui avere rapporti costanti
- Fido ben gestito, senza sconfinamenti
Conclusioni: la liquidità non è solo “quanto hai in cassa”
Il segreto per ottenere credito non è solo avere soldi, ma dimostrare di saperli gestire.
Una gestione virtuosa del capitale circolante fa crescere la tua credibilità, migliora il tuo rating bancario e ti apre le porte della liquidità.
Perché la vera leva finanziaria non è la fortuna, ma l’organizzazione.
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*I contenuti e le opinioni eventualmente espresse all’interno di questo blog non rappresentano né corrispondono necessariamente al punto di vista dell’Azienda per cui lavoro.