Indice
- Cos’è la prescrizione e perché è importante per i debiti?
- Prescrizione in base al tipo di debito
- Cosa dice la giurisprudenza sulla prescrizione delle cartelle esattoriali?
- Cosa fare se ricevi una cartella esattoriale prescritta?
- Conclusione
Cos’è la prescrizione e perché è importante per i debiti?
La prescrizione annulla il diritto del creditore di riscuotere un debito quando non agisce entro i tempi previsti dalla legge. La cartella esattoriale non modifica i termini di prescrizione originari.
Prescrizione in base al tipo di debito
Prescrizione di 3 anni
Alcuni debiti, come il bollo auto, si prescrivono in tre anni. Ad esempio, un bollo non pagato nel 2021 sarà prescritto il 31 dicembre 2024.
Prescrizione di 5 anni
Debiti come IMU, TARI, multe stradali e contributi previdenziali seguono una prescrizione quinquennale. Ad esempio, debiti sorti nel 2020 non saranno più reclamabili nel 2025.
Prescrizione di 10 anni
Tributi come IRPEF, IVA e IRES hanno una prescrizione di dieci anni. Nel 2025, saranno prescritti i debiti risalenti al 2015.
Cosa dice la giurisprudenza sulla prescrizione delle cartelle esattoriali?
Sentenze come la n. 23397/2016 confermano che la cartella esattoriale non può modificare i tempi di prescrizione. Per esempio, i contributi INPS mantengono una prescrizione quinquennale.
Cosa fare se ricevi una cartella esattoriale prescritta?
Se ricevi una cartella prescritta, puoi presentare un’istanza di annullamento in autotutela o proporre ricorso all’autorità giudiziaria per tutelare i tuoi diritti.
Conclusione
La prescrizione offre un’opportunità per liberarsi da debiti non più esigibili. Tuttavia, è essenziale rivolgersi a un professionista per verificare la situazione e agire in modo adeguato.
Nel 2025, una buona notizia attende molti contribuenti: diverse cartelle esattoriali non saranno più esigibili. Questo perché i relativi debiti saranno caduti in prescrizione, liberando finalmente da un peso chi ha avuto difficoltà a saldare quanto dovuto. Continua a leggere l’articolo per approfondire l’argomento.
Cos’è la prescrizione e perché è importante per i debiti?
La prescrizione è un meccanismo giuridico che annulla il diritto di riscuotere un credito quando il creditore non agisce entro un determinato periodo di tempo. Questo periodo varia a seconda del tipo di debito e viene regolato da specifiche normative. Tuttavia, l’aspetto fondamentale da comprendere è che la cartella esattoriale non modifica i tempi di prescrizione del debito originale.
La prescrizione può essere interrotta da atti come solleciti o avvisi formali, ma in loro assenza il credito perde la sua esigibilità. Questo significa che, nel 2025, molti debiti non saranno più reclamabili.
Prescrizione in base al tipo di debito
Prescrizione di 3 anni
Alcuni debiti, come il bollo auto, si prescrivono in soli tre anni. Il termine decorre dal 1° gennaio dell’anno successivo a quello in cui il pagamento doveva avvenire.
Esempio:
Un bollo auto non pagato per l’anno 2021 sarà prescritto il 31 dicembre 2024. Nel 2025, eventuali cartelle relative a quel debito non potranno più essere riscosse.
Prescrizione di 5 anni
Molti debiti comuni seguono un termine di prescrizione quinquennale, tra cui:
- Imposte locali (es. IMU, TARI);
- Contributi previdenziali e assistenziali (INPS, INAIL);
- Sanzioni amministrative, come multe stradali;
- Interessi su debiti fiscali non saldati.
Questo significa che nel 2025 non saranno più esigibili i debiti sorti nel 2020, salvo interruzioni.
Prescrizione di 10 anni
Alcuni debiti, invece, richiedono un periodo di prescrizione più lungo, pari a dieci anni:
- Tributi erariali, come IRPEF, IVA e IRES;
- Imposte di registro, ipotecarie e catastali;
- Canone RAI.
Nel 2025, i debiti risalenti al 2015 per queste categorie saranno considerati prescritti.
Clicca qui per scaricare il calendario delle scadenze IMU 2025.
Cosa dice la giurisprudenza sulla prescrizione delle cartelle esattoriali?
Il panorama giuridico sulla prescrizione è stato chiarito da diverse sentenze della Corte di Cassazione. Tra i punti chiave:
- Sentenza n. 23397/2016 delle Sezioni Unite: la cartella esattoriale non può modificare i termini di prescrizione del debito originario. Ad esempio, i contributi INPS rimangono soggetti a un termine di cinque anni anche dopo l’emissione della cartella.
- Ordinanza n. 8120/2021: i tributi come IRPEF, IVA e IRAP hanno una prescrizione di dieci anni, mentre sanzioni e interessi correlati si prescrivono in cinque anni.
Queste sentenze confermano che la cartella non rappresenta un’obbligazione autonoma e, quindi, non può allungare i tempi di prescrizione previsti dalla legge.
Cosa fare se ricevi una cartella esattoriale prescritta?
Se ritieni di aver ricevuto una cartella per un debito ormai prescritto, hai due opzioni:
- Presentare un’istanza di annullamento in autotutela direttamente all’ente creditore, chiedendo la cancellazione del debito.
- Proporre ricorso all’autorità giudiziaria competente per far valere i tuoi diritti.
Conclusione
Con l’arrivo del 2025, potrebbe essere il momento giusto per rivedere le tue posizioni debitorie. La prescrizione può rappresentare un’opportunità per liberarti da debiti non più esigibili. Tuttavia, è fondamentale prestare attenzione ai dettagli e, se necessario, affidarsi a un professionista esperto in materia fiscale per valutare al meglio la tua situazione e intraprendere le azioni più adeguate.
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